27 APRILE 2016
di Fabrizio Artale
In pochi sanno che in Sicilia nella drammatica realtà dei trapianti di organi se ne inserisce un’altra molto grave. Infatti, i bimbi e i giovani siciliani cardiopatici non possono essere sottoposti a un trapianto cardiaco presso l’ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo, perché non c’è nessun provvedimento nazionale o regionale di autorizzazione a praticare questa vitale attività sanitaria pediatrica, così come avviene per tutti gli altri organi solidi. È necessario che queste meravigliose creature non continuino ad essere considerate dei “relitti umani” o degli ammalati di serie “B”. Il governo siciliano ha il dovere di emanare, con estrema urgenza e senza indugi, un decreto legislativo che possa mettere fine al calvario di questi piccoli sofferenti, con le loro famiglie, affinché abbiano il diritto ad essere operati e curati nella propria terra. La delicata realtà della Cardiochirurgia Pediatrica siciliana non è un problema di campanilismo o di dispute politiche. Non è soltanto una questione di logistica, di distanze o la mancanza di una pista di elisoccorso ma tutt’altro altro. Infatti, non sono necessarie grandi conoscenze scientifiche per comprendere che una seria attività cardiochirurgica pediatrica deve essere espletata in Centri sanitari di alta Eccellenza, con comprovate attività di trapianti di organi. Sovente, durante un intervento a “cielo aperto”, i piccoli pazienti vengono sottoposti ad arresto cardiaco (cardioplegia), pertanto, non sono rare le molteplici complicanze che possono sopraggiungere. Per fronteggiare e risolvere le difficili problematiche, soprattutto post-operatorie, è necessaria la cooperazione multidisciplinare di professionisti esperti, che possono intervenire prontamente per evitare conseguenze che altrimenti diverrebbero fatali. E’ giunto il momento di porre un immediato rimedio per porre fine ai “Viaggi della Speranza” che continuano ad essere una vergognosa realtà siciliana!!!